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leuconoe
icon13  view post Posted on 2/7/2010, 12:10     +1   -1




Questa qui mi è sembrata molto interessante, vale la pena di leggerla...

Liberarsi degli stronzi e vivere felici al lavoro
in Lifestyle


Il mobbing: riconoscerlo, neutralizzarlo e vincerlo si può e si deve. Ne parliamo con il coach Luca Stanchieri, che alla cultura aziendale della stronzaggine ha dedicato un libro


Bando a lamentele e autocommiserazioni: per quanto di mobbing si possa anche morire (il caso di France Telecom insegna), la vessazione aziendale e i suoi protagonisti meritano di essere oggetto di grandi cachinni. E si ride parecchio leggendo 101 modi per liberarti dagli stronzi e trovare soddisfazione nel lavoro : capi stronzi, insomma, una risata vi seppellirà. L'autore è Luca Stanchieri, noto al pubblico televisivo come il coach di Adolescenti istruzioni per l'uso, in onda su La7. «I 101 modi sono aperti da altrettante lettere - ci spiega -: testimonianze vive e dirette di esempi, aneddoti e modelli di stronzi dai quali ho cercato di trarre identikit utili e possibili risposte nella pratica».

SI (lo Stronzo Infinito, secondo l'acronimo usato nel libro) è un personaggio che ricorre nella vita di ciascuno: lo si distingue dallo stronzo occasionale per l'ostinatezza, l'idiozia di fondo, l'imprevedibilità dei suoi agguati, per il sorriso mellifluo che mira a far abbassare le vostre difese, per le dichiarazioni altisonanti FTP (Finte dalla Testa ai Piedi), per la sicumera ostentata che malamente cela l'ossessione del tradimento (una proiezione, peraltro, della propria tendenza alla pugnalata alle spalle) e che lo porta alla manipolazione e al controllo emotivo altrui. SI è un personaggio pericoloso, devastante per gli ambienti professionali: non va sottovalutato, avverte Stanchieri. E' antieconomico per le aziende stesse - che pure scelgono questi personaggi con pervicace stronzaggine - e va contenuto dai suoi sottoposti. Rinsavito, no: il dialogo con lui è impossibile. «La sua banda è un'accolita di idioti - avverte Stanchieri -, destinata a vivere tragicamente la propria avventura aziendale. Bisogna starne alla larga».

Da anni Stanchieri si occupa di realtà aziendali: «Il libro è frutto di una riflessione già in corso: nella mia esperienza, ho verificato questa problematica relazionale almeno nel 90% dei casi. Rispetto a Il metodo antistronzi di Sutton, questo libro offre uno spaccato della realtà lavorativa italiana, affetta da un evidente declino della creatività: aumenta la disoccupazione dei laureati rispetto a quella dei diplomati e purtroppo siamo lontani dal vantare diverse aree di eccellenza come negli Usa». Il contesto lavorativo è peraltro quello nel quale lo stronzo dispiega più liberamente il suo potenziale malefico «perché impone una convivenza coatta con persone detestabili - commenta Stanchieri - alla quale non siamo psicologicamente preparati». Come non bastasse, poi, è costantemente all'opera un sistema di cooptazione perverso, all'insegna del chi si somiglia, si piglia, che crea cordate di potere in linea con una cultura aziendale «fatta di disprezzo, arroganza, vessazione: una cultura che sminuisce l'altro a discapito della qualità e del merito», aggiunge Stanchieri. «Vengono negati talenti tecnici e relazionali - ci spiega Stanchieri - e promossi i talenti di chi sa individuare il clan giusto». Un giochino che richiede fiuto, pelo sullo stomaco ma non particolare intelligenza: «Essere stronzi è molto facile. Essere creativi. talentuosi e collaborativi, invece, richiede maggior complessità».

La cancrena della stronzaggine non rimane confinata tra le quattro pareti di un open space ma arriva al cliente, che sta a cuore all'azienda sono negli slogan FTP, ma viene poi abbandonato a se stesso in caso di disservizi o trattato in relazione alla sua capacità di spesa (il viaggiatore di seconda classe che diventa una persona di serie B ne è un esempio). E se i capi sono per lo più uomini, pronti ad approfittare della concezione tutta femminile del lavoro come servizio ad altri, le cose non migliorano granché quando sono proprio le donne ad assumere il potere: «La stronzaggine è parametro di carriera, oggi - commenta Stanchieri - e le donne, invece di proporre una cultura alternativa, fanno propria quella dominante. Non solo: poco avvezze alle vessazioni, le donne si dimostrano incapaci di fermarsi al momento giusto, tant'è che portano i conflitti a escalation infinite». I conti, poi, si pagano nel privato. «Gli uomini pagano ancora di più, paradossalmente - avverte Stanchieri -. Non c'è più il mito dell'eroe virile che lavora 13-14 ore al giorno: oggi un uomo così è rimproverato per la sua assenza. Si concepisce poco un sacrificio che del resto è fittizio: si rimane fino a tardi in ufficio non per necessità ma per dimostrare la propria appartenenza. Vige insomma un criterio affiliativo più che professionale, che genera a sua volta altra frustrazione e maggior stronzaggine».

Come reagire, quindi, salvaguardando buonumore e salute psicofisica? Lucidità mentale, innanzitutto, questo consiglia Stanchieri: niente dubbi reconditi sulle proprie capacità. E' utile invece fare un inventario dei talenti sui quali si può contare, della propria cultura, dei propri punti di forza in generale, non sovrastimare l'avversario, nonostante la sua arroganza e aggressività, e «agire da solista, da libero pensatore» suggerisce Stanchieri. Ridurre, inoltre, al 20% la quantità di lavoro effettivo e riservarsi un 80% di lavoro apparente è un'altra delle strategie suggerite: non ci si illuda di tanti bla bla FTP che esortano alla proattività, demenziale neologismo aziendale. In un ambito in cui «le leggi di natura sembrano capovolte» e il capo «nel timore di non essere all'altezza del compito - scrive Stanchieri - cerca di organizzare una banda di gregari» che magari gli riferiscano «tutto quel che in ufficio viene detto di lui», «l'eccellenza è nemica delle regole del gioco». Meglio adottare un mix di low profile e autonomia. Soprattutto: «essere rigorosi nell'orario di lavoro, è categorico (alle cinque fuori!)»

E ancora: «mai indietreggiare su questioni di dignità personale, mai subire o illudersi che sia meglio non creare problemi: chi si comporta così è la vittima predestinata invece - avverte Stanchieri - che il capo tende a spianare col rullo compressore. E ancora: per quanto sia difficile, resistere alle provocazioni dello stronzo con ferma gentilezza: per contenerlo e anche per non cadere su un terreno che lo vede vincente. Infine, creare alleanze tra colleghi e - uso una parola ancien régime - lottare, lottare sempre». Non c'è altro da fare, del resto, sempre che non si consideri un'alternativa appetibile permettere che la cancrena della stronzaggine vada in metastasi invadendo ogni aspetto della vostra vita e trasformandovi in altrettanti sfigati senza amici, né passioni, né affetti familiari autentici, gente che sgomita per un po' di malinteso potere . Se mettete il lavoro al primo posto, conclude causticamente Stanchieri, «significa che non vi piace tornare a casa o non avete una casa in cui tornare. (...) Se non è così (...) cambiate l'ordine delle vostre priorità. Al contrario, sarete voi a non essere considerati importanti per chi vi aspetta la sera a casa».

http://donna.libero.it/lifestyle/liberarsi...html?refresh_ce
 
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