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| Il grande basket potrebbe ritornare a Napoli già con il prossimo campionato. La strada più agevole e veloce è quella dell’acquisizione e del trasferimento di un titolo di un club di serie A. Sulla carta un titolo disponibile già c’è. È quello della Nuova Sebastiani Rieti, il cui consiglio di amministrazione ha deliberato la «convocazione di un’assemblea dei possessori di quote per discutere e deliberare la cessazione dell’attività». Presidente della Nuova Sebastiani Rieti è Gaetano Papalia, al vertice anche della società che gestisce l’ippodromo di Agnano. Quello che potrebbe sembrare un progetto tutto da costruire, in realtà ha qualche pilastro solido. Negli ultimi tre anni, Papalia ha concentrato le sue energie sulla squadra di basket e sull’ippodromo di Tor di Valle lasciando molte incombenze napoletane all’amministratore delegato Concetto Mazzarella. Recentemente ai collaboratori più stretti dell’ippodromo, Papalia ha confidato di essere intenzionato a ritornare stabilmente a Napoli. Per gestire di nuovo in prima persona l’ippodromo, coltivando però contemporaneamente la sua grande passione per il basket con l’eventuale trasferimento del titolo di Rieti a Napoli. Sull’argomento, ufficialmente Papalia glissa. Soprattutto per una questione di stile. Venerdì ha incontrato Piero Marrazzo, presidente della Regione Lazio, al quale ha esposto le difficoltà della Sebastiani Rieti. Marrazzo ha promesso di interessarsi alla vicenda e ha invitato Papalia a un nuovo incontro per il 24 marzo. Prima di questa data Papalia non farà alcun passo ufficiale per tentare di coinvolgere nel suo progetto le istituzioni napoletane. Nella Sebastiani Rieti è il socio di riferimento. Solo per il campionato in corso (la squadra è penultima in classifica, ma può ancora salvarsi) si è esposto per una cifra vicina al milione e mezzo di euro. Certo a Napoli la situazione non è fluida. Il Palabarbuto è al centro di una vertenza tra il Comune, proprietario dell’impianto, e Mario Maione, presidente dell’ex Napoli Basket, che chiede la restituzione di un milione e 600mila euro investiti tre anni fa per rendere la struttura agibile per le partite di Eurolega. Dopo sette stagioni ad alto livello, con la conquista nel 2006 della Coppa Italia, a settembre il Napoli Basket non è stato ammesso al campionato di A1 per inadempienze finanziarie. Un «fallimento» che dovrà fare riflettere anche Papalia. Il suo progetto, qualora dovesse realizzarsi, dovrà partire da basi molto serie per evitare allo sport napoletano l’ennesima umiliazione.
IL MATTINO
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