| Ha due punti di riferimento per la sua crescita professionale: Vieira e Sissoko. Un’ambizione legittima, considerando le potenzialità di Axel Witsel, che ha in comune con l’interista e lo juventino il ruolo, lo stile di gioco e una generosità infinita. Mediano dello Standard Liegi, ha vinto lo scudetto nella scorsa stagione, è belga, ha vent’anni e fa parte della nazionale maggiore. Witsel non ha il fisico imponente di Vieira e Sissoko, è un po’ più basso: arriva a un metro e 83 per 78 chili. Ma è un trattore e ha parecchie caratteristiche che lo avvicinano al francese e al maliano: rastrella un mucchio di palloni, nei contrasti la spunta quasi sempre, ha buona tecnica, organizza la manovra e in fase di inserimento ha uno splendido tempismo, riuscendo a sfruttare tiro e colpo di testa. E’ anche molto bravo sui calci di rigore.
Ha la pelle scura: il papà è nato nella Martinica. Axel Witsel è un centrocampista completo: ha maturità tattica e spessore. Costruisce l’azione e tampona ogni pericolo davanti alla difesa. Ha iniziato nel Visé, piccolo club dilettantistico. E a nove anni è stato preso dallo Standard Liegi, club nel quale ha svolto tutta la classica trafila. A quindici anni, dopo un torneo all’estero, aveva ricevuto offerte importanti per lasciare il Belgio: lo avevano cercato il Real Madrid, l’Ajax, il Barcellona e l’Arsenal. Ma ha preferito proseguire la scalata nello Standard Liegi. E’ stato scoperto da Michel Preudh’omme, ex portiere della nazionale belga. Fu lui, nel 2006,a farlo debuttare nella Jupiler League: era il 17 settembre, quando Witsel fu mandato in campo a un minuto dalla fine contro il Bruxelles, gara vinta 2-1 dallo Standard grazie ai gol di Rapaic (vecchia conoscenza del Perugia e dell’Ancona) e Sergio Conceicao (Lazio, Parma e Inter). Nella sua prima stagione da professionista si è subito messo in evidenza: sedici presenze e due gol in campionato, uno al Roeselare e l’altro al St. Trond.
Sono già più di due anni che Witsel è diventato titolare: il 17 febbraio del 2007, contro il Lierse (3-2), ha trovato spazio dall’inizio e da quel momento in poi ha compiuto progressi enormi in maniera costante. Nella stagione successiva, 2007-08, sempre con Preudh’omme in panchina, ha trascinato lo Standard Liegi alla conquista dello scudetto: appuntamento che il club biancorosso inseguiva da venticinque anni, dal 1983. Witsel ha giocato trentasette partite e ha realizzato sette gol: al Waregem, al Cercle Bruges, al Germinal Beerschot, allo Charleroi, al Genk, ancora al Waregem e al Westerlo. E’ stato uno degli artefici del trionfo insieme con la mezzapunta Marouane Fellaini, classe ’87, ceduto in estate all’Everton, dove finora ha firmato otto gol in trenta gare.
Witsel, nato a Liegi il 12 gennaio del 1989, ha confermato anche in questo campionato di possedere mezzi importanti, ricevendo spesso i complimenti dell’allenatore rumeno Laszlo Boloni, scelto a luglio per sostituire Preudh’omme, ora alla guida del Kaa La Gantoise. Ha totalizzato trentatré presenze e ha segnato sette gol contro l’Anderlecht, il Mons (all’andata e al ritorno), il Roeselare, il Genk, il Germinal Beerschot e sabato sera ha deciso la sfida sul campo del Gent: 1-0 su calcio di rigore. Una vittoria che ha permesso allo Standard Liegi di chiudere il torneo a quota 77 punti come l’Anderlecht. Sarà lo spareggio ad assegnare il titolo, in quanto il regolamento non prevede più di ricorrere alla differenza reti (che avrebbe premiato i rivali di Witsel): giovedì si giocherà sul campo dell’Anderlecht, mentre il ritorno si disputerà domenica a Liegi.
Witsel si è distinto anche in Coppa Uefa, aiutando lo Standard a raggiungere il traguardo dei sedicesimi di finale: la squadra di Boloni è stata eliminata dai portoghesi del Braga. Il mediano ha dato dimostrazione del suo valore anche nel confronto con la Sampdoria, battuta per 3-0. Brillante il suo bilancio: nove presenze e un gol all’Everton. Lo Standard l’ha blindato e gli ha fatto sottoscrivere un contratto fino al 2013. Chiede almeno dieci milioni di euro per aprire una trattativa. Premiato nel 2008 come miglior calciatore belga dell’anno, Witsel a centrocampo fa coppia con un altro talento molto stimato nella Jupiler League: si chiama Steven Defour, classe ’88, arrivato allo Standard nel 2006 dopo essere salito alla ribalta con la maglia del Genk. Witsel, a Liegi, ha conquistato anche una Supercoppa, lo scorso 9 agosto superando (3-1) l’Anderlecht. La società dello Standard è guidata da un presidente svizzero, Reto Stiffler, e il suo vice è Luciano D’Onofrio, manager in passato di Alen Boksic, ex centravanti di Marsiglia, Lazio, Juventus e Middlesbrough.
Tratto dal corriere dello sport
|