CITAZIONE (stenoo @ 19/2/2009, 12:37)
OK
Cmq questa edizione del Festival mi piace!
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul fatto che il festival di Sanremo sia, in qualche modo, lo specchio di questo Paese, ieri sera ne ha avuto un'altra conferma. E' quasi l'una e mezza di notte quando Bonolis chiude una ragguardevole ma interminabile terza serata con la proclamazione dei 2 ripescati fra i 6 Big 'rimandati a settembre' nelle scorse serate e - udite! udite! - si tratta nientepopopdimeno che di Albano e Sal Da Vinci. Come a dire: il nuovo che avanza! Il merito al potere!
La serata, peraltro, non è stata avara di momenti intensi e piacevoli. Le 10 Proposte hanno rieseguito i brani accompagnate dai rispettivi padrini o "mentori" come sono stati etichettati dagli autori di Bonolis. Paolino, sempre più gasato e incontenibile per i lusinghieri risultati Auditel ribaditi della seconda serata, si spertica in lodi nei loro confronti facendo un uso spropositato di espressioni tipo "mostro sacro", "leggenda della musica italiana", "vero mito", "artista immenso"... Non che per alcuni di loro non siano più che meritate, ma a volte si ha l'impressione che tutti questi superlativi per quelli che dovevano essere solo discreti accompagnatori dei giovani del festival tolgano a questi un po' della luce conquistata spesso con fatica. E' anche per questo che la migliore accoppiata di ieri sera ci è parsa quella di Malika Ayane con Gino Paoli. Quest'ultimo davvero discreto e generosissimo, si è ritagliato un ruolo da corista di lusso per la la bellissima Come Foglie e, da gran signore, ha voluto la sua pupilla accanto a sé anche durante il proprio "assolo", per condividere con lei Il cielo in una stanza. Azzeccate anche le coppie Karima-Burt Bacharach (+ Mario Biondi!), Molinari-Vanoni (la classe non è acqua) e Arisa-Luttazzi. Bocciate Canzian-Vecchioni e Iskra-Dalla, soprattutto per il siparietto finale di quest'ultimo con Bonolis, Laurenti e perfino Del Noce.
Gabriella Pession, la primadonna della serata, è stata la più spigliata e convinta, fra quelle viste sinora e il modello che la affiancava, il brasiliano Thyago Alvez, parlava persino un po' di Italiano. Era ora! L'intervento del 2 volte premio Oscar Kevin Spacey non ha lasciato una traccia indelebile, anche se il suo talento vocale in Fly me to the moon è stato davvero una bella scoperta. I "Pink Floyd" in salsa reggae, invece, non ce la sentiamo di commentarli.
Fonte Virgilio