E' morto Nunzio Gallo, uno dei protagonisti della ribalta musicale napoletana a partire dagli anni '50. Avrebbe compiuto 80 anni a marzo: nel settembre scorso era stato colpito da un ictus, e si e' spento ieri a Telese (Benevento) dove era ricoverato in una clinica specalizzata in riabilitazione. La notizia è riportata oggi da Il Mattino. Gallo vinse Sanremo nel 1957 insieme con Claudio Villa, cantando Corde della mia chitarra. L'anno dopo si impose al Festival di Napoli con Vurria, in coppia con Aurelio Fierro. La sua carriera era però cominciata nel dopoguerra, nell'ambito lirico: una voce duttile e potente, che in seguito fu messa al servizio delle più classiche melodie partenopee.
UNA VITA PER LA CANZONE NAPOLETANA
Dopo una vita consacrata alla canzone napoletana, Nunzio Gallo se ne è andato quasi alla vigilia dei suoi ottanta anni (li avrebbe compiuti il 25 marzo), stroncato definitivamente dall'emorragia cerebrale che lo aveva colpito lo scorso settembre. Si conclude così l'avventura di un grande della musica, un cantante che nessuno aveva dimenticato, anche se il suo massimo successo era già lontano, negli anni Cinquanta. Era infatti il 1956 quando vinse Canzonissima, che era l'appuntamento televisivo di maggior impatto, con una canzone che divenne un classico, Mamma. L'anno successivo vinse a Sanremo, con Corde delle mia chitarra, in coppia con Claudio Villa, come due re: uno della melodia napoletana, l'altro di quella romana. Subito dopo, nel 1958, conquistò anche il Festival di Napoli, con Vurria, interpretata in coppia con Aurelio Fierro.
Tra i suoi successi che hanno sfidato il tempo figurano: Catarì, Mamma, Anema nera, E spingole frangese, O paese d'o sole, Te sì scurdato 'e Napule, Oili' oila, Sora mia!, Tarantelluccia fino a Sedici anni, un successo da un milione di copie. E sempre cantando partecipò anche ad una trentina di film: da Tarantella napoletana a Non cantare, baciami; Non sono più guaglione a Arriva la banda. Da ragazzo aveva affinato la sua bella voce baritonale, studiando canto lirico al Conservatorio di Napoli. A soli 17 anni, nel 1945, aveva debuttato al Teatro delle Palme di Napoli in uno spettacolo organizzato dallo Special Service delle truppe inglesi. Tre anni dopo vinceva un concorso di musica leggera, che gli aprì le porte della radio e lo fece decidere a lasciare definitivamente la lirica per darsi alla melodia leggera. Da allora una vita tutta in musica. "Oggi è un giorno molto triste per la città di Napoli e per la sua gente" ha detto il sindaco Rosa Iervolino. "Con Nunzio Gallo scompare uno straordinario interprete della canzone napoletana, ma soprattutto un artista tra i più amati, che con la sua voce ha contribuito a far conoscere ed amare Napoli in tutto il mondo". I funerali si terranno lunedì alle 11,30 nella basilica di San Ferdinando in piazza Trieste e Trento, la "chiesa degli artisti" napoletani, ma intanto sono molti messaggi di cordoglio che stanno giungendo in queste ore ai familiari del cantante scomparso. Tra gli altri, quelli di Vincenzo Salemme, Aldo Giuffré, Isa Danieli e di Nino D'Angelo, direttore artistico del teatro Trianon di Napoli dove Nunzio Gallo tornò in scena nel 2002 per uno degli ultimi spettacoli in pubblico, una sorta di summa della sua carriera musicale e di attore, per la regia di Roberto De Simone.
ANSA
